AL FESTIVAL LA SERATA DI GEOPOLITICA: SI PARLA DI MEDITERRANEO, PER SECOLI TERRENO DI SCAMBI E OGGI SCENARIO DI ASPRI SCONTRI, ALLE 20.45, NEL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DI PORDENONE
CON MANLIO GRAZIANO, DOCENTE ALLA SORBONA E COLLABORATORE DI LIMES E DEL CORRIERE DELLA SERA
NEL POMERIGGIO SECONDO IMPEGNO ACCADEMICO PER MATHIAS ÉNARD; SARÀ ALLE 17 ALL’UNIVERSITA DI UDINE (INCONTRO APERTO)
Il Mediterraneo, culla del mondo antico, per secoli terreno di scambi non solo economici, ma anche culturali, che nel tempo hanno permesso una continua osmosi e contaminazione tra le terre che lo circondano, è diventato oggi scenario di aspri scontri, di carattere soprattutto religioso ed etico: di questo si parlerà domani (dopo la serata dedicata al cinema, ieri sera a Cinemazero) giovedì 10 marzo, alle 20.45, a Pordenone, nel Convento di San Francesco, nella sesta giornata del festival Dedica a Mathias Énard, che nei suoi libri spesso focalizza la zona d’azione delle storie nel Mediterraneo.
Protagonista dell’incontro “Scenari dal Mediterraneo: identità e rotture” sarà, in dialogo con l’esperto di geopolitica Cristiano Riva, Manlio Graziano, docente di geopolitica e geopolitica delle religioni alla Paris School of International Affairs, all’Università della Sorbona e all’American Graduate School, collaboratore del “Corriere della Sera” e di «Limes», autore di numerosi saggi pubblicati in Italia e all’estero fra i quali, l’ultimo uscito, “Geopolitica della paura” (2021).
Al principio era il Mediterraneo. Molto prima che l’Europa esistesse, il vero continente era il Mediterraneo. Fenici, greci, romani, come pure i regni germanici ad ovest e l’impero bizantino ad est non conoscevano soluzione di continuità politica e culturale tra le rive nord e sud del “mare interno”. La rottura fu conseguenza della conquista araba delle rive meridionali e orientali, e da allora due continenti si sono sviluppati a nord e a sud, e il Mediterraneo è diventato luogo di aspirazioni, contese e conflitti. Oggi è la terribile frontiera fisica tra il continente più vecchio e il continente più giovane del pianeta, ma anche la palestra di un multipolarismo disordinato, armato e fortemente ideologizzato.
L’ingresso all’incontro è gratuito, prenotazione obbligatoria – Biglietteria al Capitol di Pordenone oppure online su dedicafestival.ticka.it.
Sempre domani, secondo impegno in ambito accademico per Mathias Ènard: dopo l’incontro di martedì all’Università di Klagenfurt, alle 17 lo scrittore francese sarà ospite dell’ateneo di Udine (Aula 4 “E.L. Corner Piscopia” – Palazzo Antonini) per una conversazione condotta dalla docente e saggista Sergia Adamo e dal curatore di Dedica Claudio Cattaruzza.
Ingresso gratuito, con prenotazioni alla segreteria del festival: info@dedicafestival.it
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Info 0434 26236 info@dedicafestival.it. Le sere di spettacolo: 366 9505094
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