È lo scrittore francese Mathias Énard il protagonista di Dedica 2022.
Autore di grande successo, premio Goncourt nel 2015 per il romanzo “Bussola”, che la critica ha definito un capolavoro, Énard è oggi un punto di riferimento essenziale per la letteratura europea.
Organizzata dall’associazione culturale Thesis, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Pordenone e della Fondazione Friuli, cui si aggiungono Servizi Cgn, Coop Alleanza 3.0, Crédit Agricole Friuladria, Assilab Previdenza e Servizi e BCC Pordenonese e Monsile, la rassegna monografica è in programma a Pordenone dal 5 al 12 marzo 2022: tornerà dunque nella sua tradizionale collocazione primaverile dopo l’edizione 2021 che, a seguito dell’emergenza per la pandemia, si è insolitamente tenuta nel mese di ottobre.
Claudio Cattaruzza, curatore del Festival, ha presentato nella Sala Teresina Degan della Biblioteca Civica di Pordenone un profilo dell’Autore protagonista della 28a edizione del Festival.
Francese, nato nel 1972, Énard ha una biografia ricca ed eclettica. Dal 2009 a oggi ha pubblicato una dozzina di libri che raccontano storie avventurose, in scenari che vanno dal Medio Oriente assolato ai paesaggi brumosi della zona di Niort (nella quale è nato), non lontano dal Golfo di Biscaglia. Romanzi che contengono una quantità sterminata di nozioni, personaggi e luoghi, opere che, partendo da un minuscolo dettaglio, possono collegare un paesino dimenticato alla Grande Storia.
“Quella di Énard – spiega Claudio Cattaruzza – è una scrittura complessa, ricca di citazioni, rimandi ad altri autori, opere e libri. Spesso costringe il lettore a documentarsi, ad approfondire, peculiarità che oltre a testimoniare uno straordinario spessore intellettuale e culturale, per certi versi direi che lo accosta all’Umberto Eco narratore. Il suo stile è particolare, molto spesso usa poco la punteggiatura e il risultato finale è quello di una narrazione che, come un fiume in piena, avvolge e travolge. Ciò che colpisce è inoltre la sua formidabile capacità di immedesimazione, spesso e volentieri in situazioni che possono essere scomode. Sono tutte storie, le sue – conclude il curatore di Dedica – che mettono sempre in rilievo il confronto fra le diverse culture, creando elementi di dialogo e osmosi fra le stesse”.
MATHIAS ÉNARD
È nato a Niort, in Francia, nel 1972. Dopo essersi formato in Storia dell’arte all’École du Louvre, ha studiato arabo e persiano. Dopo lunghi soggiorni in Medio Oriente, nel 2000 si stabilisce a Barcellona, dove collabora a diverse riviste culturali.
All’attività di professore di arabo all’Università autonoma di Barcellona affianca quella di traduttore.
Fra le sue opere pubblicate in Italia ricordiamo Breviario per aspiranti terroristi (2009), Zona (2011), Via dei ladri (2014), Bussola (2016), L’alcol e la nostalgia (2017), La perfezione del tiro (2018), Ultimo discorso alla società proustiana di Barcellona (2020), Parlami di battaglie, di re e di elefanti (2021) e Il banchetto annuale della confraternita dei becchini (2021).
Per i suoi lavori ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Premio Goncourt (2015), il Premio von Rezzori (2017), il Premio Konrad-Adenauer-Stiftung (2018) ed è stato inoltre finalista al Man Booker International Prize e al Premio Strega Europeo.