Compagnia Teatrale I Magazzini è un Gruppo teatrale fondato nel 1972 da Federico Tiezzi, Sandro Lombardi e Marion d’Amburgo.
Tra le più importanti formazioni di ricerca teatrale e d’avanguardia italiane, il gruppo esordì con il nome Il Carrozzone con Morte di Francesco e La donna stanca incontra il sole (entrambi del 1973), cui seguirono altri spettacoli di forte impronta visuale come Viaggio e morte per acqua oscura (1974), Tactus (Opera) (1974), Presagi del Vampiro (Studi per ambiente) (1976).
Con la nuova denominazione di Magazzini Criminali produssero tra l’altro le originali contaminazioni tra teatro, cinema, musica: Punto di rottura – due studi un film (1979), Crollo nervoso (1980, con musiche di Brian Eno, Robert Fripp, Brion Gysin, Billie Holiday), Ebdòmero (1979) e Ebdòmero 2 (1980, con musiche di Eno, David Byrne e Jon Hassell), prima di volgersi a un particolarissimo teatro di poesia abbozzato con Sulla strada (1982, da Jack Kerouac con musiche di Jon Hassell e missaggio di Michael Brook), Genet a Tangeri (1984), Tragedia barbara (Premio Ubu 1984) e proseguito con il nome di Compagnia Teatrale I Magazzini in Vita immaginaria di Paolo Uccello (1985) e Artaud. Una tragedia (1987).
Tra gli altri spettacoli del gruppo si ricordano Come è (1987, con adattamento e drammaturgia di Franco Quadri, Premio Ubu) e Finale di partita (1992) di Samuel Beckett, le tre Cantiche della Commedia dantesca secondo Edoardo Sanguineti, Mario Luzi e Giovanni Giudici (1988-1991), Medeamaterial e Hamletmaschine (1989) di Heiner Müller, Adelchi (1992) di Alessandro Manzoni, Edipus (1994), Cleopatràs (1996), Due lai (1998) e L’Amleto (2001) di Giovanni Testori, Nella giungla delle città (1997) e Antigone di Sofocle (2004) di Bertolt Brecht, Scene di Amleto – Secondo sogno da Shakespeare (1999), L’apparenza inganna (2000) di Thomas Bernhard, i due atti unici In fondo a destra e I danni del tabacco (2003), rispettivamente di Raffaello Baldini e Anton Cechov, Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini (2004) di Luzi e Gli uccelli di Aristofane (2006, Premio Ubu per il miglior spettacolo e la miglior regia).