Amos Oz è nato il 4 maggio 1939 a Gerusalemme.
I genitori, Yehudah Aryeh Klausner, di origine lituana e Fania Mussman, di origine ucraina, emigrano in Israele nel 1934.
A quindici anni, dopo la tragedia del suicidio della madre lascia il suo ambiente natale per trasferirsi nel kibbutz di Hulda, a sud di Tel Aviv. Qui cambia anche cognome e da Klausner diventa “Oz”. In kibbutz lavora nei campi, ma il consiglio direttivo lo manda a studiare filosofia e letteratura all’Università Ebraica di Gerusalemme.
Dopo la laurea divide la propria attività tra la scrittura e l’insegnamento nella scuola del kibbutz. A Hulda si sposa con Nili da cui avrà tre figli, Fania, Galia e David.
Nel 1986 lascia il kibbutz e si trasferisce nella cittadina di Arad, ai margini del deserto di Giudea, dove tuttora risiede.
Dal 1987 insegna letteratura all’Università Ben Gurion di Be’er Sheva. Numerosi sono i periodi di studio e insegnamento che lo portano in molte università europee e statunitensi tra le quali Oxford, Tubingen, Berkeley, Colorado Springs e Boston.
Autore di narrativa per bambini e adulti e saggista è tradotto in oltre trenta lingue.
Nel 1991 viene nominato membro dell’Accademia della Lingua Ebraica. Per la sua attività viene insignito di altri prestigiosi riconoscimenti tra cui la nomina a Ufficiale delle Arti e della Lettere (1984) e la Legion d’Onore (1997) da parte del governo francese. Riceve inoltre numerosi premi tra cui il Premio Bialik nel 1986, il Premio Femina Etranger nel 1988, il Premio Francoforte per la Pace nel 1992, il Premio Sandro Onofri e il Premio Catalunya nel 2004, il Premio Goethe per la Letteratura e il Premio Bruno Kreisky per la Letteratura Politica nel 2005.
Impegnato in campo politico e sociale, è tra i fondatori del movimento “Peace Now”, nato nel 1977 per dare voce al dialogo con i Palestinesi e tra i più convinti sostenitori delle battaglie del Partito Laburista di Shimon Peres.
In qualità di opinionista politico collabora con testate nazionali e internazionali tra cui “The New Yorker” e “Il Corriere della Sera”.
Michael mio
traduzione di Rosy Molari
Milano,Bompiani,1975 e 1994, Milano, Feltrinelli, 2002
In terra d’Israele
traduzione di Arno Baehr, prefazione di Lucia Annunziata
Genova, Marietti,1992
Conoscere una donna
traduzione di Alessandro Guetta
Parma, Guanda 1992; Milano, TEA, 1996; Milano, Feltrinelli, 2003
Fima
traduzione di Sarah Kaminski e Elena Loewenthal
Milano, Bompiani, 1997 e Milano, Feltrinelli, 2004
Soumchi
traduzione di Glauco Ameri e illustrazioni di Fabian Negrin
Milano, Mondadori, 1997 e 2001
Una pantera in cantina
traduzione di Elena Loewenthal, postfazione di Antonio Faeti
Milano, Fratelli Fabbri,1999 e 2003 e Milano, Bompiani, 2001
Il senso della pace
traduzione e cura di Matteo Bellinelli
Bellinzona, Casagrande, 2000
Lo stesso mare
traduzione di Elena Loewenthal
Milano, Feltrinelli, 2000 e 2002
La scatola nera
traduzione di Elena Loewenthal
Milano, Feltrinelli, 2002 e 2004
Una storia d’amore e di tenebra
traduzione di Elena Loewenthal
Milano, Feltrinelli, 2003 e 2005
Contro il fanatismo
traduzione di Elena Loewenthal
Milano, Feltrinelli, 2004
D’un tratto nel folto del bosco
traduzione di Elena Loewenthal
Milano, Feltrinelli, 2005
Non dire notte
traduzione di Elena Loewenthal
Milano, Feltrinelli, 2007
ALTRE OPERE
Fuoco straniero
traduzione di Gaio Sciloni
in AA.VV., La novella d’Israele. Narratori israeliani contemporanei a cura di Gaio Sciloni, introduzione di A.B. Yoffe
Milano, Spirali, 1987
Il monte del cattivo consiglio
traduzione di Sarah Kaminski e Elena Loewenthal
in AA.VV., Sei capolavori della letteratura ebraica
Roma, Theoria, 1993
Tutti i fiumi
traduzione di Saverio Campanini con la consulenza di Elena Loewenthal
in AA.VV., Amori raccontati dai più grandi narratori israeliani, nota introduttiva di Moni Ovadia
Viterbo, Nuovi Equilibri, 1999
Così fa il vento
traduzione di Elena Loewenthal
in Nadine Gordimer (a cura di), Storie
Milano, Feltrinelli, 2005