Teatro
Lettura teatrale dalle opere di Nadine Gordimer
con Annamaria Guarnieri, Melania Giglio, Daniele Salvo
a cura di Daniele Salvo
produzione Thesis/Dedica Festival
Siamo alla ricerca di quelle parole. Feriti, malsicuri; ma aggrappati a un’alba.
Nadine Gordimer
“Minuta e dritta come un piccolo soldato coraggioso”, Nadine Gordimer ha vissuto, osservato, esplorato il Novecento nell’unico modo che la sua natura di “scrittrice naturale” le ha consentito : attraverso la letteratura e la narrativa.
Perché per Nadine Gordimer scrivere è vivere.
Anno dopo anno diventa sempre più sottile, col volto sempre più arguto e affilato, e si irrita un po’ se qualche ammiratore della sua vastissima produzione letteraria e saggistica la vuole incontrare di persona.
Ciò che vale la pena di conoscere di uno scrittore è già contenuto nella sua opera, in ciò che racconta e in come lo racconta, la sua personalità è molto spesso un elemento accessorio.
Questa donna magra ed elegante ha attraversato il secolo scorso con levità e coraggio, narrando del Sud Africa, paese talmente cosmopolita da racchiudere in sé un mondo intero, della lotta per raggiungere la libertà, dei suoi uomini e donne, bianchi e neri con la forza della ragione e con il balsamo delle parole. Ha saputo lottare con il coraggio dei leoni e la leggerezza delle antilopi, senza mai arretrare di un passo ma anche senza mai perdere la ragione. Ha collaborato alla rinascita del proprio paese dopo la fine dell’Apartheid, con un sano ottimismo realista, senza aspettarsi una democrazia perfetta sin da subito, ma con la salda speranza di chi, in fondo, negli uomini e nella loro capacità di evolvere ha fiducia.
Gli scrittori e i poeti sono i guardiani dell’integrità morale e dell’identità di un popolo. Esplorare la scrittura della Gordimer è stato per me come tuffarmi in un caleidoscopio. Sensazione che spero di restituire con questa serata in suo onore.
Non ho saputo scegliere un solo racconto, un solo romanzo, un solo saggio. Mi sono lasciato trasportare dai frammenti dei suoi scritti che mi hanno permesso di esplorare il suo mondo, il Novecento e tutto ciò che non ho vissuto.
Ho pensato ad una notte africana, densa di ricordi, calore, suoni indecifrabili, ansie e riflessioni. In questa notte infinita, al suono potente ed inquietante del deserto e della foresta, una fragile donna scrive alla luce di una lampada. Gli ospiti tanto attesi e vagheggiati, sono i poeti, gli scrittori da lei amati, gli uomini che hanno scritto la storia della grande Africa. Improvvisamente una luce attraversa la stanza e materializza storie dimenticate di uomini e donne, amori perduti, strade sconosciute.
Per ritrovare un itinerario possibile in questa profonda notte, ho scelto la via della semplicità, senza nessun tipo di sovrapposizione intellettualistica, affidando il racconto alla voce di una grande attrice come Annamaria Guarnieri che, nella sua piccola e fragile temerarietà, ricorda molto il fascino sobrio ed elegante della grande Nadine Gordimer.
Annamaria Guarneri
attrice di teatro e cinema, è una delle più importanti presenze della scena italiana. Dopo aver collaborato a lungo con la storica Compagnia dei Giovani (Giorgio De Lullo, Rossella Falk, Romolo Valli), lavora con i grandi nomi della regia italiana quali Mario Missiroli, Massimo Castri, Luca Ronconi.
Melania Giglio
si è diplomata alla Scuola di Teatro del Teatro Stabile di Torino. Ha lavorato, tra gli altri, con Luca Ronconi, Giuseppe Patroni Griffi, Massimo Ranieri. Nel 2007 è stata finalista al Premio Duse e al Premio Ubu per la sua interpretazione in “Fahrenheit 451” diretta da Luca Ronconi.
Daniele Salvo
regista teatrale e radiofonico, ha recitato in numerosi spettacoli diretti, tra gli altri, da Luca Ronconi, Cherif, Micha van Hoecke, Jacques Vassalle, con i quali lavora anche come assistente alla regia.
lunedì 14 Aprile, 20:45
Convento San Francesco
Pordenone - Via della Motta, 13