Paul Benjamin Auster nasce a Newark nel New Jersey, Stati Uniti, il 3 febbraio del 1947 da una famiglia benestante di origini ebree-polacche.
Accanito lettore fin dall’adolescenza, inizia giovanissimo a scrivere le prime poesie. A diciassette anni lascia il New Jersey per visitare l’Europa. Trascorre così molto tempo a viaggiare tra Italia, Francia, Spagna e Irlanda, improvvisandosi in ogni genere di lavoro per riuscire mantenersi. Nel 1966 conosce Lydia Davis, oggi scrittrice affermata, che sposerà nel 1974 e da cui, nel 1977, avrà un figlio, Daniel. Nel 1969 dopo la laurea in letteratura alla Columbia University si imbarca come tuttofare a bordo della petroliera Esso Florence. Con il denaro guadagnato, si trasferisce nuovamente in Francia dove rimane per oltre tre anni. In questo periodo, contrassegnato da pesanti ristrettezze economiche, vive di lezioni private, saltuarie collaborazioni ai giornali, scrittura di soggetti per film muti e traduzioni di autori francesi tra i quali Jacques Dupin, Jean Paul Sartre, Stéphan Mallarmé, Georges Simenon. Rientrato negli Stati Uniti, comincia a pubblicare racconti, articoli e recensioni su diversi giornali e riviste. Su “Harper’s Saturday Review” e su “New York Review of Books” pubblica invece le sue poesie. Nel 1974 si stabilisce a New York e pubblica la raccolta di versi Unearth, cui fa seguito, nel 1976, Wall Writing. La sua carriera di scrittore di romanzi inizia, nel 1979, con L’invenzione della solitudine, romanzo autobiografico scritto quasi di getto in occasione della morte del padre e incentrato sul rapporto problematico sempre vissuto con lui. Nello stesso anno divorzia da Lydia Davis. Nel 1982 sposa in seconde nozze la scrittrice americana di origini norvegesi Siri Hustvedt da cui, nel 1988, avrà una figlia, Sophie. Sempre nel 1982 un piccolo editore accetta di pubblicare L’invenzione della solitudine. Divisa tra saggistica, poesia e narrativa la sua produzione letteraria rimane tuttavia nell’ombra fino al 1985 quando esce Città di vetro, primo libro che assieme ai successivi Fantasmi e La stanza chiusa andrà a comporre l’ormai celeberrima Trilogia di New York. Il romanzo dopo essere stato rifiutato da diciassette editori viene accolto entusiasticamente dalla critica e dal pubblico e farà di Auster uno dei più apprezzati scrittori contemporanei a livello internazionale. Da questo momento i suoi lavori usciranno con regolarità. Dopo la Trilogia di New York pubblica Nel paese delle ultime cose (1987), Moon Palace, (1989), La musica del caso (1990), Il taccuino rosso (1991), L’arte della fame (1992), Leviatano (1992), M. Vertigo (1994), Sbarcare il lunario (1997), Timbuctu (1999), Ho pensato che mio padre fosse Dio (2001), Il libro delle illusioni (2002), La notte dell’oracolo (2003), Follie di Brooklyn (2005), Viaggi nello scriptorium (2007) e Uomo nel buio (2008).
Negli anni Novanta si dedica con impegno anche al cinema, scrive i soggetti e le sceneggiature di Smoke, film che vincerà l’Orso d’ Argento al Festival Internazionale del Cinema di Berlino nel 1995, di Blue in the face e in seguito di Lulu on the bridge e The inner life of Martin Frost dei quale è anche regista.
Per i suoi lavori, tradotti in oltre trenta lingue, riceve importanti riconoscimenti, nel 1989 il Prix France Culture de Littérature Étrangère, nel 1990 il Premio Morton Dauwen Zabel dell’Accademia Americana delle Arti e delle Lettere, nel 1993 il Prix Médicis Étranger e il titolo di Cavaliere delle Arti e delle Lettere del governo francese, nel 1996 il Premio Bodil , l’Independent Spirit e il Premio John William Carrington for Literary Excellence. Nel 2006 Paul Auster ha ricevuto il prestigioso Premio Principe delle Asturie, riconoscimento del quale sono stati insigniti anche altri due altri protagonisti di Dedica, Claudio Magris (2004) e Amos Oz (2008).
Attualmente vive e lavora a New York.