Calendario

Teatro

MA L’UOMO È VIVO

Lettura scenica di pagine di Wole Soyinka
a cura di Luciano Minerva e Silvano Piccardi
con Silvano Piccardi, Elisabetta Vergani, Mario Arcari
per Thesis/Dedicafestival

Una poesia, un urlo dal cuore e dalla mente, apre la serata: Fiori per la mia terra (da A Shuttle in the Cript). Sarà come se Wole Soyinka ci invitasse ad entrare nella “sua” Africa: un mondo popolato da esseri mitologici e fantastici, ancora vivi nei suoi ricordi di infanzia, e da tragedie figlie del post-colonialismo nigeriano.

 

La foresta e il petrolio, i sogni e i genocidi, la povertà di un continente sfruttato, sconvolto, sottratto alle proprie tradizioni e alla propria identità, eppure ricco di energie e di forza e di capacità, di uomini impegnati nello sforzo di elaborazione di una nuova cultura, ma il piccolo Wole, che incontriamo bambino nel villaggio di Akè, non sa ancora che sarà lui uno dei principali protagonisti di questo sforzo creativo. La musica e le immagini accompagneranno alla scoperta di questa realtà lontana, fino alla tragedia della guerra civile, in un vortice di distruzione e di morte che coinvolgerà direttamente Wole stesso, costringendolo al carcere e alla disperante ricerca di una nuova possibilità per l’“uomo” di affrancarsi dall’orrore, confrontandosi con il peggio, ma anche con il meglio che la cultura del potente mondo occidentale ha saputo produrre. Ma l’uomo è vivo, percorrerà le pagine dei suoi libri, per illustrare questa ricerca, nei continui viaggi di “evasione” e di ritorno, di un ponte ideale tra Nigeria e Inghilterra, Nigeria e il mondo intero. Con gli attori, le musiche e le immagini, cercheremo dunque di accompagnare il pubblico in un breve viaggio in questo grande e complesso universo creativo di Wole Soyinka. Un poeta alla ricerca di una nuova Africa, come l’Ulisse di A Shuttle in the Cript, che sogna un “qui”, dove deporre

“(…) i nostri interrogativi. Qui smettiamo di gettare ponti
sopra corrosi sentieri, cessiamo di scalfire
la dura pelle di cieche porte di redenzione”.

Silvano Piccardi


 

Silvano Piccardi
debutta in televisione nel 1955, poi, fino al 1969, lavora con le più importanti realtà teatrali italiane, oltre che in televisione, in cinema, alla radio, in pubblicità e doppiaggio. Il suo primo spettacolo come autore è Pace 66 – contro la violenza e la guerra. Dopo una parentesi in cui si dedica al giornalismo di settore riprende in teatro, ma fuori dal circuito tradizionale (La Comune, Nuovo canzoniere italiano, Gruppo della Rocca…).
Ritorna in Rai (e in seguito in Mediaset) nel 1979, come attore, in numerosi sceneggiati. Da trent’anni si dedica con impegno crescente alla regia. Alcune regie teatrali del nuovo millennio: Buenos Aires non finisce mai di Biolchini e Arthemalle, con Ottavia Piccolo; L’histoire du soldat di Stravinskij, con Lella Costa; L’Arlésienne di Bizet, con Ivana Monti; Terra di latte e miele di Manuela Dviri e Silvano Piccardi, con Ottavia Piccolo; Donna non rieducabile – memorandum per Anna Politkoskajia di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo; Penelope è partita, di Silvano Piccardi, con Elisabetta Vergani; Niente più niente al mondo di Massimo Carlotto, con Silvia Soncini. Tra le ultime apparizioni in scena come attore: 2007/9Processo a Dio di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo, regia di Sergio Fantoni; Enigma, di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo; 2012, Romeo e Giulietta – nati sotto cattiva stella di Leo Muscato. Molte le regie radiofoniche e le direzioni di doppiaggio di film d’autore.


lunedì 19 Marzo, 20:45

Convento San Francesco

Pordenone - Via della Motta, 13

Ingresso € 6,00 (posto numerato)