dialoghi e partiture tra voce, musica e testo
dal libro Ultimo discorso alla Società proustiana di Barcellona
di Mathias Énard
con Beatrice Achille, Giovanni Zacchigna, Carlo Selan
“Il viaggiatore non conosce il viaggio
più dell’amante
le labbra dell’amata”.
Sta in questi tre versi il concentrato poetico di queste pagine di Mathias Énard.
Il viaggio: la perlustrazione fisica del corpo della Terra (Libano, Polonia, Russia, Portogallo, Tajikistan, Andalusia, i Balcani, i mari…), atto erotico, voluttuoso, alla frusta di un mistero che chiede d’essere sondato, di una nostalgia che chiede d’essere ubriacata. Le labbra: soglia del dire, le parole prese in prestito (da tante lingue: spagnolo, catalano, russo, arabo, provenzale, persiano); le labbra, anche, porte che danno libero accesso all’ebbrezza che spiega, accompagna e maledice il viaggio (vino dolce portoghese, rakija balcanica, vodka in Russia o Polonia, araq in Medio Oriente…); le labbra, infine, superficie del bacio, contatto con la pelle altrui, luogo d’illusoria, transitoria compenetrazione, luogo d’incontro. È una viandanza intellettuale ed erotica quella di Énard (“come potrebbe il cuore toccare ciò che il corpo ignora”); a precederlo lungo il sentiero ci sono le infinite pagine che divora, gli studi, i versi di poeti come lui stesso avvinazzati. Sempre proteso verso un Oriente (il Libano, l’Asia, la Persia) anche interiore (Bosnia, Polonia, Andalusia), verso un’alterità che scuote e integra la propria identità: “Percorro a tentoni la tenebra occidentale, / le mie braccia attorno al mondo”…
Francesco Marilungo, Mangialibri.com
Beatrice Achille
Nata a Trieste nel 1996, studia filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha scritto soprattutto per il teatro, portando in scena diversi suoi copioni originali. A Trieste è stata una delle fondatrici del collettivo poetico ZufZone e ha pubblicato con Kipple Officina Libraria una plaquette intitolata Il ritmo della malata (2019). Ha ricevuto la menzione speciale al K3 Film Festival di Villach e al Duende art festival di Barcellona per la videopoesia Il ritmo della malata. Con l’installazione sonora Mnestica ha partecipato alla mostra “Immaginare il Patriarcato” (2019). Ha preso parte al progetto Poetikon – Poesia contemporanea slovena in italiano, coordinato da Rodolfo Zucco e ha pubblicato vari lavori per alcune riviste.
Giovanni Zacchigna
Nato a Trieste nel 1996, si avvicina alla musica nel 2014 assieme al fratello Andrea, con cui crea il trio musicale “Agrakal” nel 2015. Il gruppo ripropone canzoni del repertorio cantautorale italiano, rielabora i suoni tradizionali della pizzica e della taranta e produce degli inediti che troveranno casa in Prima rotta, EP pubblicato nel 2016. Parallelamente all’esperienza col gruppo “Agrakal”, si impegna attivamente in un progetto da solista. Nel 2018 registra una sua reinterpretazione di Aspettando Godot di Claudio Lolli, che esce con un videoclip. Nel 2019 pubblica il concept album Le Canzoni Della Stanza.
Carlo Selan
Nato a Udine nel 1996, si laurea nel 2018 in Letteratura contemporanea con una tesi dal titolo L’opera in dialetto di Pierluigi Cappello e consegue la Laurea Magistrale di Italianistica interateneo presso l’Università degli Studi di Udine e di Trieste nel 2021 in Metrica e stilistica. È redattore della rivista culturale «Charta Sporca» nonché del sito letterario “Poesia del nostro tempo”. Articoli e lavori di studio sono comparsi su diversi quotidiani, riviste e testate online. Ha scritto la prefazione alla raccolta poetica di Michele Obit La balena e le foglie (Qudu, 2019). Alcuni suoi versi sono apparsi nell’antologia Abitare la parola. Poeti italiani nati negli anni Novanta (Ladolfi, 2019). Nel 2021 ha pubblicato il libro Basilica all’interno del progetto di residenza “Immaginare il Patriarcato”. È uno dei fondatori del collettivo artistico ZufZone. Nel 2021 ha preso parte al progetto coordinato da Rodolfo Zucco Poetikon – Poesia contemporanea slovena in italiano, che ha portato alla realizzazione di un’antologia di poesia slovena contemporanea tradotta da poeti italiani.
Opera di riferimento:
M. Énard, Ultimo discorso alla Società proustiana di Barcellona, edizioni e/o, 2020
Attraverso questa raccolta di vagabondaggi, Mathias Énard traccia la sconfinata mappa della sua scrittura e della sua geografia interiore. Da Beirut a Sarajevo, dalla Russia al Tagikistan fino alla Spagna, l’autore percorre prosa, schegge di racconti esplosi, lasse poetiche, versi rimati e ci restituisce poesie il cui stile, avventuroso e poliglotta, ricorda Blaise Cendrars, François Villon o Federico García Lorca.
sabato 12 Febbraio, 18:00
Caffè Caucigh
UDINE - Via Gemona, 23
Ingresso gratuito con prenotazione presso la Libreria Martincigh:
info@libreriamartincigh.com – tel. 0432 297112
sabato 26 Febbraio, 20:45
Casa della Musica
CERVIGNANO DEL FRIULI (Udine) - Largo Galliano Bradaschia
Ingresso gratuito con prenotazione alla
Biblioteca Civica di Cervignano del Friuli:
biblioteca@comune.cervignanodelfriuli.ud.it – tel. 0431 388540